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Uno degli strumenti che un atleta, o un semplice appassionato, può disporre è il diario di allenamento. Più che uno strumento possiamo dire che è un alleato, un valido compagno che ti aiuta nel processo di miglioramento.
L’allenamento, parliamoci chiaro, ha i suoi alti e bassi; abbiamo momenti in cui ci sentiamo di spaccare il mondo, altri invece in cui non si ha la giusta motivazione e “non caviamo un ragno da un buco”.
Soprattutto per chi si allena da solo, mantenere la costanza e la dedizione è davvero, davvero difficile.
In questo articolo parleremo dell’importanza di tenere un diario, vedremo i quattro benefici che esso apporta al tuo programma di allenamento e alla fine ti dirò anche che cosa scrivere al suo interno per ottimizzare e migliorare l’efficacia di questo strumento.
Io ormai da molti anni mi alleno da solo, e sebbene all’inizio ci sia quella spinta emotiva che ti permette di non mollare, col tempo senti il bisogno che ci sia qualcuno che ti supporti e sproni a fare costantemente meglio.
Quello che ho fatto, per risolvere questa difficoltà, è stata quella di tenere un diario. Ho preso un quadernino che mi era avanzato dalle scuole e ho iniziato ad appuntarci tutte le attività che facevo. All’inizio con molta confusione, scarabocchiavo lì qualche serie e ripetizione senza lasciare un traccia chiara di ciò che stavo facendo. Nonostante questo notavo che il semplice atto di scrivere ed esternare ciò che avevo dentro di me, mi apportava enormi benefici. Così ho iniziato a strutturarlo con ordine, segnandoci non solo cosa facevo, ma anche come, gli obiettivi che volevo raggiungere, le sensazioni, i dati che registravo: se per esempio andavo a correre mi segnavo la FC media e massima, i chilogrammi sollevati ecc in modo da lasciare una traccia per la seduta successiva.
In poche parole quel diario, col tempo, è diventato il mio coach personale. Ho passato anni a dire agli altri cosa fare, a programmare intere stagioni con l’obiettivo finale di vincere o di conseguire un certo risultato, ma fare tutto questo da soli è un altro paio di maniche. Perché un conto è avere ben chiara la strada, un conto è avere la forza, ogni giorno, di fare quel passo in più per arrivare in fondo.
I benefici che ho avvertito col tenere il diario sono tanti e potrei riassumerli in:
- Benefici psicologici: il fatto di darti una direzione e di segnare i passi del percorso ti danno quella marcia in più per non fermarti e migliorarti costantemente. Avere una psicologia determinata è l’ingrediente essenziale per l’ottenimento di qualsivoglia risultato.
- Benefici personali: ho imparato a conoscere sempre di più me stesso, avere più consapevolezza dei miei limiti e delle mie potenzialità.
- Benefici fisici: perché la maggior costanza mi ha permesso di raggiungere livelli atletici impensabili prima, semplicemente tenendo passo delle varie sedute.
- Benefici in termini di chiarezza di obiettivi: sì perché leggere ogni volta lo scopo per cui hai iniziato a durare fatica ti permette di stimolarti verso il continuo miglioramento, senza sprecare nemmeno un minuto dell’allenamento.
Ma cosa dobbiamo scrivere nel diario di allenamento?
Prima cosa cerca un quaderno che ti piaccia, con una bella copertina, non troppo grande e più versatile possibile perché dovrai portarlo sempre con te.
Nella prima pagina scrivi chi sei, al di là di nome e cognome, scrivi che sport stai facendo, da quanti anni, che cosa hai fatto prima e soprattutto qual è il tuo obiettivo. Non ti limitare a scrivere il che cosa, ma anche il perché, cioè qual è il motivo che ti spinge a raggiungere questo traguardo.
Questa valutazione è molto importante perché ti dà una direzione e una visione del percorso.
Una volta fatto ciò inizia a scrivere seduta per seduta tutte le informazioni, alcune di queste dovranno essere scritte all’inizio, altre invece alla fine.
Le cose da scrivere prima sono:
1. Obiettivo della seduta: chiediti: che cosa voglio ottenere da questa seduta? È un allenamento volto al mantenimento? Al miglioramento della forza esplosiva? Oppure della resistenza? O magari è una seduta volta alla prevenzione infortuni? Non per forza devi scegliere un unico obiettivo, puoi anche sceglierne due o tre in base alla tua programmazione. L’importante è avere ben chiaro lo scopo.
2. Tipo di attività: una volta deciso l’obiettivo scrivi nel dettaglio ciò che andrai a fare; più preciso sarai più sarai in grado di controllare i progressi nel tempo. Appuntati quindi le ripetizioni, le serie, i kg, ecc.
Le cose da scrivere dopo, invece, sono:
3. Durata: intesa come la durata dell’intera seduta. Questo punto assume maggiore importanza quando facciamo sedute di resistenza o sedute combinate, per esempio resistenza e forza.
4. Fatica percepita: al termine della seduta chiediti: “Quanta fatica ho avvertito da 0 a 10?”. Dare una risposta a questa domanda è molto importante perché ti permette di capire se stai procedendo verso il miglioramento e ti dà un’idea di quando è il caso di aumentare il carico di lavoro.
5. Livello di impegno: “quanto ti sei impegnato?” domanda apparentemente banale ma che in realtà nasconde gran parte degli insuccessi. Molti non rispettano i tempi di recupero, si mettono al cellulare ogni minuto e alla fine si accorgono che non hanno tempo e non sono riusciti a fare tutto il programma. È importante essere consapevoli di questo.
6. Note: dare spazio a scrivere le varie sensazioni, se sono stati avvertiti dei piccoli fastidi o doloretti, e se ci sono feedback per le prossime sedute.
7. Dati oggettivi: soprattutto per le sedute di resistenza, è utile appuntare dati come: km percorsi, frequenza cardiaca media e massima, ritmo, pendenza. Anche questo serve per monitorare i progressi nel corso del tempo in modo oggettivo.
Scrivere tutte queste cose vi darà una spinta incredibile. Io vi ho parlato della mia esperienza ma esistono tantissimi studi scientifici che dimostrano quanto il fatto che tenere un diario permetta di mantenere alti gli standard e ricercare un continuo miglioramento verso il successo personale, sportivo ed atletico.